A volte restiamo intrappolati in delle relazioni che ci consumano dentro, ci fanno male, eppure non riusciamo a lasciarle andare. Abitudine o semplicemente paura di perdere qualcosa che ormai fa parte di noi? Questa è una domanda che, almeno una volta, ci siamo posti tutti noi nella vita, soprattutto quando ci siamo trovati invischiati in rapporti simili alle sabbie mobili, che ci trascinano verso il basso e non riusciamo a uscirne fuori.
Questa domanda se la pone anche Francesco D’Acci, artista di origini milanesi e autore del progetto musicale Ritmo Quantico, nel suo ultimo brano “Dimmi se”, che mescola sonorità pop italiane con un ritmo leggero ed emotivo. La canzone nasce da quella frattura invisibile che si crea quando siamo sospesi tra il voler restare e il voler scappare, tra il silenzio che ci tiene e la voce che ci libera.
L’artista, durante la scrittura del brano, ha immaginato quella zona grigia della relazione, dove non c’è più un sì, ma non c’è ancora un no. Una lenta agonia? Forse. Di certo è un rapporto che si sta sgretolando, ma in cui forse esistono ancora frammenti di amore e sentimento. Tuttavia, in quel territorio fragile, ci sono domande che non osiamo fare, perché probabilmente abbiamo paura delle risposte.
Il brano è allo stesso tempo una richiesta sottile e un atto di coraggio. “Dimmi se ci sei ancora, dimmi se quello che sento vibra anche dentro di te” – così canta Ritmo Quantico, come a voler suggellare un patto di verità con il partner, per capire se vale ancora la pena lottare. Perché per salvare una relazione bisogna combattere in due: se il peso ricade solo su una persona, diventa una lotta contro i mulini a vento.
“Dimmi se” è metafora di un legame che fa male ma che è difficile lasciare andare. È come una porta socchiusa che continua ad attirare, pur sapendo che dietro non ci sono certezze, ma dubbi e nuove domande.
Francesco D’Acci, 49 anni, è la mente e il cuore del progetto Ritmo Quantico. La musica lo accompagna fin da bambino, quando ha iniziato a strimpellare una piccola tastiera elettronica e a inventare melodie seguendo l’istinto. Con l’arrivo del computer e dei primi software di editing, quella curiosità si è trasformata in una vera passione: effetti, contaminazioni, arrangiamenti improvvisati e lunghe ore di sperimentazione, spinte dal desiderio di superare ogni limite.
Milanese di origine, dopo una lunga parentesi nel capoluogo sceglie la tranquillità della provincia di Lecco, senza però abbandonare il suo rifugio creativo: la scrittura, che per lui non ha un luogo fisico. Le sue canzoni nascono da immagini, emozioni e piccoli racconti che si trasformano in musica.
Nel suo percorso l’intelligenza artificiale diventa uno strumento evolutivo, che gli permette di trasformare idee e parole in produzioni musicali più ricche e complesse, senza mai perdere l’anima umana da cui tutto nasce.
Con Ritmo Quantico, Francesco unisce introspezione, elettronica e melodie dirette e accessibili, dando vita a brani che parlano di sé ma anche del mondo di oggi.
