C’è un momento, nel tempo sospeso che precede il Natale, in cui la città sembra correre più veloce del solito: vetrine illuminate, messaggi che si accavallano, promesse d’allegria che svaniscono in pochi secondi. In mezzo a questo vortice, Edoardo Tincani ed Elisabetta Conte spalancano una finestra su un altro modo di vivere la festa: più fragile, più umano, più vero. Voglio crederci ancora (Natale) (Artisti Online) è un brano che non si limita a descrivere il Natale… lo interroga, lo spoglia delle apparenze, lo rimette al centro del cuore.

Il singolo sarà in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 28 novembre. Il brano nasce da un doppio sguardo – uno maschile, uno femminile – che racconta la difficoltà di riconoscere il senso autentico del Natale in un mondo che si affanna ma non trova pace. Tincani scrive di solitudine mascherata da festa, della perdita di orientamento spirituale, dell’inerzia che si accumula con l’età e dell’illusione che la felicità si trovi nello shopping del periodo.

La sua penna attinge direttamente alla forza immaginifica ed escatologica del profeta Isaia: Voglio crederci ancora (Natale) mette in dialogo la fatica dell’oggi con la promessa di un futuro diverso, più pacificato, in cui gli opposti convivono e la violenza cede finalmente il passo alla giustizia. È in questo spazio che si muove la soave voce femminile di Elisabetta Conte: smarrimento, stanchezza, ricerca di sé. Il presepe, simbolo umile e disarmante, diventa un varco per ritrovare la direzione perduta. Tra i versi più incisivi spicca: “Nel cielo non c’è la cometa, da troppo tempo non guardo in su e forse neppure nel cuore.” Un’immagine poetica e potente: la cometa non appare nel cielo perché manca nello sguardo.

È la rappresentazione del disincanto contemporaneo, dell’incapacità di vedere i segni che danno senso alla vita. Ma è anche il punto da cui ripartire: rialzare gli occhi, ascoltare l’anima, lasciarsi toccare da un nuovo inizio. Musicalmente, il brano si apre come una preghiera moderna: pianoforte caldo, arrangiamenti intimi e avvolgenti curati da Marco Gatti, e un crescendo che accompagna l’ingresso delle due voci fino alla forza evocativa del ritornello, che apre alla speranza.

Il ritmo è morbido ma incalzante, sostenuto da archi soffusi e da armonizzazioni che restituiscono un’atmosfera contemplativa, quasi cinematografica. L’intreccio vocale Tincani–Conte rappresenta il vertice emotivo del brano: un dialogo sincero, che alterna fragilità, fiducia e un’intima tensione verso la luce.

Edoardo Tincani è cantautore, giornalista e scrittore. La sua produzione artistica affonda le radici nella fede cattolica, che da sempre ispira i suoi testi e le sue composizioni. Nel 2016 ha pubblicato il libro E con questa vita Ti canto, una raccolta di poesie e canzoni che raccontano il suo percorso spirituale. Nello stesso anno ha prodotto il CD dal vivo Venga il tuo regno, testimonianza di un cammino musicale condiviso con il pubblico. Il 1° ottobre 2018, a Reggio Emilia, ha portato in scena il concerto Io Ti cercherò, un viaggio attraverso venti brani storici della sua carriera.

Nel 2022 ha fatto il suo debutto su Spotify con l’album Compagni di viaggio, dodici canzoni scritte e interpretate con le musiche di Daniele Semprini. Due anni più tardi, dalla collaborazione con Stefano Giuranno, è nato il disco 2033 – E volgeranno lo sguardo, tredici brani dedicati al mistero della Pasqua. Parallelamente, grazie a Marco Gatti e all’etichetta Artisti Online, Tincani ha pubblicato numerosi singoli, tra cui sei featuring con Fausto Bizzarri e tre con la rock band LOOKin4.

Il 2025 segna una nuova tappa importante della sua carriera con l’uscita del terzo album Aedo, che conferma la sua vocazione di cantautore capace di intrecciare spiritualità, poesia e musica contemporanea.

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